In Italia molte realtà si battono per una transizione che sia ecologica, rapida e giusta, ma senza un coordinamento comune. Spesso, però, i tanti movimenti in campo agiscono come entità separate, con modi di manifestazioni e richieste diverse, se non in contrasto tra loro.
Una ricchezza di proposte e di visioni che mostra quanto il tema della transizione sia grande e complesso, ma che rischia di creare un fraintendimento comunicativo verso chi la transizione può realmente attuarla: lə decisorə politicə, ovvero lə cittadinə votantə e lə politicə elettə.
Avere delle proposte comuni da parte di chi agisce per il clima e uno spazio per condividerle è quanto di più importante per rendere più forte, ma soprattutto, realizzabile la transizione ecologica nel nostro paese. Per questo sono nati gli Stati generali dell’azione per il clima.
Una piattaforma di incontro e dialogo tra tutte le realtà dell’attivismo italiano con un triplice obiettivo: produrre un documento che riunisca proposte e richieste politiche; creare convergenze tra chi agisce nella galassia dell’azione climatica; dare vita a una rete che dia forza di comunicazione e di contrattazione ai soggetti coinvolti.
Gli Stati generali si ispirano ai metodi partecipativi delle Assemblee dei Cittadini, seguendone la struttura e il metodo decisionale. Un ruolo centrale è svolto dalla formazione, dalla facilitazione e dall’adozione di un metodo partecipativo e consensuale.
Partendo da momenti di discussione condivisa, le proposte si sviluppano tramite tavoli di formazione che coinvolgono le associazioni aderenti. L’obiettivo è dare allə partecipantə informazioni equilibrate e complete sugli argomenti scelti per il documento finale. Gli incontri sono a cura di espertə, supervisionatə da un comitato di indirizzo e coordinatə da Ci sarà un bel clima.
Ci sarà un bel clima è un collettivo che vuole creare un coinvolgimento più ampio e inclusivo attorno alla causa climatica ed ecologica.
Siamo convintə che la chiave della transizione ecologica stia nella comunicazione e nel contatto, nella diffusione di messaggi onesti e responsabili, nella creazione di sentimento di coesione e positività. Lavoriamo convintamente su questi tre assi fondanti per rafforzare azioni, individuali e comuni, e innescare una trasformazione verso una reale giustizia ambientale e sociale.
In Italia c’è grande partecipazione all’azione per il clima. Lo sottolineano la pluralità, la varietà e la longevità dei soggetti che si battono per una transizione che sia ecologica, rapida e giusta.
Al sostrato delle associazioni storiche negli anni si sono aggiunti i tanti movimenti internazionali che sono pienamente rappresentati dai tantissimi soggetti attivi sul territorio. A questi, si accompagnano tutte quelle realtà che agiscono per cause localizzate, geograficamente o tematicamente.
Questa fetta della società civile, oltre che dall’ampiezza, è caratterizzata anche dalla frammentazione.
I tanti movimenti in campo agiscono spesso come entità separate, con modi di manifestazioni e richieste diverse e, a volte, in contrasto tra loro. Una ricchezza di proposte e di visioni che mostra quanto il tema della transizione sia grande e complesso, ma che al contempo rischia di creare un fraintendimento comunicativo verso chi la transizione può realmente attuarla: lə decisorə politicə, qui nella doppia categoria dellə cittadinə votantə e dellə politicə elettə. Lə cittadinə sono infatti coloro che attraverso la propria opinione e, di conseguenza, il proprio voto possono determinare l’agenda politica dei governi; le istituzioni sono coloro che possono scrivere e attuare i programmi prima elettorali e poi di governo.
Non solo. Questa stessa frammentazione rischia di far perdere di vista gli obiettivi comuni dell’attivismo. Quel grande patrimonio trasformativo che può fronteggiare l’urgenza della crisi climatica e creare una società in cui il profitto – inteso come beneficio – sia determinato dal benessere del pianeta e di chi ci vive. Per questo pensiamo che avere delle proposte chiare, condivise e attuabili da parte di tutto il mondo dell’attivismo e un soggetto per condividerle sia quanto di più importante per rendere più forte, ma soprattutto, realizzabile la transizione ecologica nel nostro paese.
A partire dallo spirito della campagna “Ritorno al futuro”, promossa da Fridays For Future Italia nel 2020 per dare risposte concrete e unitarie alla crisi climatica e a quella sociale innescata dal Coronavirus, “Ci sarà un bel clima” ha organizzato gli Stati generali dell’azione per il clima. Una piattaforma di incontro e dialogo tra tutte le realtà dell’attivismo italiano con un triplice obiettivo:
Gli Stati generali si ispirano ai metodi partecipativi delle Assemblee dei Cittadini. Seguendone la struttura e il metodo decisionale, gli Stati generali si svolgono in un percorso lungo un anno, iniziato a settembre 2023 e che si concluderà nel 2024.
Partendo da un primo momento di discussione condivisa, le proposte si svilupperanno tramite tavoli di lavoro che coinvolgeranno sia le associazioni che i diversi stakeholder che gravitano attorno agli argomenti che saranno proposti. Un ruolo centrale sarà svolto dalla formazione, dalla facilitazione e dall’adozione di un metodo partecipativo e consensuale.
Alla fine di questo percorso, saranno individuate delle richieste comuni all’attivismo e all’associazionismo (es. impatti sociali, mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento dei territori, ecc) da portare ai rappresentanti della società civile e politica riuniti in un grande evento finale.
Ci sarà un bel clima è un collettivo che vuole creare un coinvolgimento più ampio e inclusivo attorno alla causa climatica ed ecologica.
Nasce a settembre 2020 da un’iniziativa di confronto e incontro sulla crisi ambientale. Una due giorni che ha coinvolto attivistə, scienziatə, giornalistə, politicə e imprenditorə per condividere esperienze, immaginando, insieme, possibilità e soluzioni. Dall’incontro sono emerse necessità, proposte e richieste indirizzate a tuttə lə attorə del sistema sociale, raccolte in un manifesto che è alla base del nostro progetto.
Siamo convintə che la chiave della transizione ecologica stia nella comunicazione e nel contatto, nella diffusione di messaggi onesti e responsabili, nella creazione di sentimento di coesione e positività. Lavoriamo convintamente su questi tre assi fondanti per tessere una rete che unisca tutti i comparti della società civile, per rafforzare le azioni, individuali e comuni, innescando una trasformazione verso una reale giustizia ambientale e sociale.